Dal dentista in gravidanza

Dal dentista in gravidanza
15 Novembre 2017 | News

E’ molto importante nel primo trimestre effettuare una visita dal dentista per controllare lo stato di salute delle gengive e dei denti e valutare la necessità di una seduta di igiene (che permetta di mantenere sane le gengive) e di eventuali cure dentarie, così da evitare l’insorgenza di dolore e/o ascessi nella fase terminale della gestazione.

Durante la gravidanza aumentano sia la produzione di ormoni estrogeni che la permeabilità dei vasi sanguigni, questo, unito a variazioni della composizione salivare e alla aumentata desquamazione cellulare, determina una predisposizione alla insorgenza di gengiviti.

Gengive gonfie (iperplasia g. che può arrivare all’epulide gravidica) e facilità al sanguinamento possono manifestarsi quando l’igiene orale non è sotto controllo.

Non ci sono dimostrazioni che tali cambiamenti possano causare la parodontite, ma certamente, nel paziente predisposto, la malattia parodontale potrà peggiorare e ricordiamo che questo è un fattore di rischio per il parto pretermine e per la nascita di bambini sottopeso!

Durante il primo trimestre si può tranquillamente fare la detartrasi, mentre piccoli interventi (otturazioni, devitalizzazioni ed estrazioni) vanno programmati nel secondo (arrivando non oltre le prime sei settimane del terzo trimestre).

Sicuramente, interventi più impegnativi andranno posticipati al termine della gravidanza, tuttavia il manifestarsi di una urgenza (stato doloroso acuto od infettivo del cavo orale) renderà inevitabile l’intervento del dentista.

Lo scopo di una visita di controllo è anche quello di evitare l’assunzione di farmaci durante i mesi della gestazione, pur ricordando che in caso di necessità (ascessi) possono essere prescritti antibiotici (penicilline, macrolidi e cefalosporine) e antidolorifici (paracetamolo).

L’anestesia può essere utilizzata perché viene somministrata localmente ed il successivo, minimo, passaggio agli altri liquidi corporei (incluso il latte materno), prima di essere trasformata ed eliminata dal fegato e dai reni, ne riduce la concentrazione a livelli trascurabili.

Infine le radiografie, se necessarie alla diagnosi, possono essere eseguite dopo aver protetto la gestante con l’apposito grembiule piombato in grado di schermare completamente i raggi X.